Il primo weekend di escursioni sui nostri sentieri alla ricerca di fiori e piante officinali ha visto un buon successo. Tre i gruppi da cinque persone intervenuti tra venerdì e domenica.
I nostri escursionisti hanno potuto ammirare il paesaggio ovigliese da diversi punti di osservazione, lungo il torrente Belbo, nella zona della Moia ai confini con Carentino, nella zona delle frazioni Boschi e Rampina, notando le differenze di vegetazione, terreno e sviluppo delle colture.
Fiordalisi, camomilla, margheritone, carota e aglio selvatico, sono solo alcune delle piante incontrate sul sentiero 2, quello che maggiormente si sposa con il progetto di sentieri e tisane.
Per farvi comprendere meglio il nostro progetto vi raccontiamo le peculiarità e utilizzo dell’IPERICO o ERBA DI SAN GIOVANNI. Erba che è stata raccolta durante le escursioni e messa a riposare in attesa della lavorazione.
L’iperico (Hypericum perforatum) è una pianta della famiglia delle Hypericaceae. Le sue sommità fiorite sono ricche di flavonoidi e svolgono un’azione antidepressiva e sedativa.
Le proprietà terapeutiche delle sommità fiorite dell’iperico hanno una azione antidepressiva e sedativa, che si ottengono dall’estratto secco o dalla tintura madre donato dai flavonoidi.
L’ipericina, in particolare, inibisce due enzimi responsabili della disattivazione di vari mediatori del sistema nervoso centrale (serotonina, dopamina, noradrenalina) e aumenta la secrezione notturna di melatonina, aiutando contro l’insonnia. È, inoltre, in grado di accrescere i livelli serici di serotonina, similmente a certi farmaci antidepressivi, riequilibrando del tono dell’umore
L’infuso della pianta è utilizzato nel trattamento delle forme infiammatorie dei bronchi e delle vie genito-urinarie, come, tosse e cistite, per l’ attività balsamica,antibatterica, anticatarrale e antiflogistica.
Oleolito (ottenuto dalla macerazione dalle sommità fiorite fresche in olio di mandorle o girasole), dal tipico colore rossastro, ha proprietà cicatrizzanti ed emolienti e stimola la rigenerazione cellulare. Per questo il motivo è usato contro le ustioni, l’eritema solare, in caso di macchie della pelle, psoriasi, secchezza della cute del viso e del corpo, invecchiamento cutaneo, piaghe da decubito, smagliature, cicatrici, e segni provocati dall’acne. Di questa preparazione si potrebbe dire che è un vero trattamento di bellezza, e probabilmente uno dei prodotti antirughe e anti età più potenti ed efficaci che esista in natura.
COME LO POSSIAMO UTILIZZARE?
INFUSO: 1 cucchiaio raso sommità fiorite di iperico, 1 tazza d’acqua
Versare la miscela di foglie e fiori nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min.
Filtrare l’infuso e berlo al momento del bisogno in caso tosse, raffreddore e infiammazioni urinarie
Controindicazioni dell’iperico
Cospicui studi farmacologici e clinici, effettuati sul vegetale, dimostrano che l’iperico è una vegetale sicuro, ma può presentare alcune controindicazioni come la fotosensibilità durante l’esposizione ai raggi solari per cui, durante il periodo di assunzione, è bene evitare l’esposizione al sole e/o a lampade abbronzanti.
Diminuisce l’effetto anticoagulante del Warfarin e può abbassare i livelli ematici della Ciclosporina, usata contro il rischio di rigetto da trapianti; riduce l’effetto dei contraccettivi orali; potenzia gli effetti degli antidepressi di sintesi; ed è necessario sospenderne l’assunzione cinque giorni prima di ogni intervento chirurgico. Non si deve assumere in gravidanza e allattamento.
l’iperico è molto comune nei terreni asciutti, lungo i margini delle strade, ai bordi di campi e nelle radure, cresce fino a 1600 m d’altitudine.
perchè lo conosciamo anche come ERBA DI SAN GIOVANNI ?
Spesso la superstizione popolare si lega a piante che assumono nell’immaginario collettivo straordinari poteri curativi o magici. L’iperico è una di queste. Storicamente il suo nome deriva dal greco hyper-eikon, cioe’ pianta che cresce sulle vecchie statue. Per i medici greci Ippocrate e Dioscoride il suo nome significherebbe “al di sopra del mondo degli Inferi”.
Più’ noto come erba caccia-diavoli per la presunta capacità di cacciare gli spiriti maligni e i fantasmi, è anche chiamato erba di S. Giovanni. Si racconta che alla vigilia dell’omonima festa, per proteggersi dai malefici delle streghe, fosse utile portare una piantina di iperico insieme alla ruta, l’artemisia e l’aglio. In molti paesi europei nella notte di S. Giovanni c’era l’usanza di danzare attorno al fuoco, cingendosi il capo con le sue fronde; una volta spenti i fuochi, le gettavano sui tetti delle case, per preservarle dai fulmini.
Le camminate proseguiranno sino al 24 giugno GIORNO DI SAN GIOVANNI, con le ultime raccolte di CAMOMILLA E NOCI BIANCHE con le quali prepareremo tisane e liquori.